L’Ecocolordoppler rappresenta uno strumento fondamentale per la diagnosi precoce di molte patologie vascolari che possono portare a complicanze talvolta anche invalidanti. Basti pensare alla malattia aterosclerotica carotidea, che rappresenta una delle più frequenti cause di ictus ischemico nei paesi occidentali. Le carotidi sono i principali vasi arteriosi che trasportano il sangue al cervello. All’avanzare dell’età spesso si associa la comparsa di alcune frequenti patologie come l’ipertensione arteriosa, il diabete mellito e l’ipercolesterolemia. Questi costituiscono dei fattori di rischio determinanti per la formazione di placche aterosclerotiche, che possono provocare la stenosi (restringimento) del vaso, esponendo il paziente ad un rischio di ictus proporzionale alla percentuale di restringimento, oltre alle caratteristiche morfo-strutturali della placca stessa.
Anche la malattia ipertensiva può essere, in alcuni casi, secondaria ad una stenosi di una o di entrambe le arterie renali. Con l’ecografia vascolare è possibile individuare la presenza di tali alterazioni e, in casi selezionati, porre indicazione ad un trattamento di tipo endovascolare o chirurgico.
La malattia aneurismatica dell’aorta addominale colpisce fino al 3,2% della popolazione generale, aumentando in prevalenza con l’età, ed è tre volte più frequente nel sesso maschile. L’aorta è il principale vaso arterioso che distribuisce il sangue a tutti gli organi del corpo. Essa decorre dal cuore attraverso il torace fino a raggiungere l’addome, dove si divide per fornire sangue agli arti inferiori. Un aneurisma dell’aorta addominale è una dilatazione di una porzione del tratto addominale di essa. La complicanza più temibile è la rottura. Per ragioni fisiche e strutturali, il rischio di rottura risulta essere direttamente proporzionale al suo diametro.
Va detto tuttavia che non tutti gli aneurismi hanno indicazione all’intervento al momento della diagnosi. Infatti, in relazione alle dimensioni, alla morfologia e ad altre caratteristiche dell’aneurisma, possono essere infatti programmati regolari controlli angiologici con tecniche Ecocolordoppler e fornite al paziente precise indicazioni terapeutiche e comportamentali.
In ambito periferico, dopo un attento orientamento clinico, con l’utilizzo dell’Ecocolordoppler si possono studiare le arterie e le vene degli arti superiori ed inferiori, alla ricerca di precoci stenosi arteriose ed eventuali problematiche di trombosi venosa profonda e superficiale. L’embolia polmonare rappresenta una complicanza temibile della trombosi venosa profonda e può avere esiti fatali. Dunque, ancora una volta, una diagnosi precoce risulta di fondamentale importanza.
Ancora, la diagnosi di una sindrome dello stretto toracico (TOS), condizione anatomica in cui un’arteria o una vena (più spesso entrambe) di un braccio vengono fisicamente compresse da strutture osteo-muscolari proprie del torace, può spiegare la presenza di un corteo di sintomi, spesso di non univoca interpretazione, che alcuni pazienti riferiscono alle mani ed alle braccia in alcune circostanze. Anche in questo caso risulta di fondamentale importanza una diagnosi accurata che permetta, la dove possibile, di mettere in pratica manovre correttive e, nei casi più gravi, porre indicazione all’intervento.
L’Ecocolordoppler rappresenta uno strumento fondamentale anche nello studio delle Fistole Artero-Venose (FAV) allestite chirurgicamente a scopo di dialisi. E’ noto infatti che con il passare del tempo e delle sedute emodialitiche si possa assistere alla comparsa di stenosi, di aneurismi e trombi a carico di questi delicati segmenti venosi. Diventa dunque possibile, con tecniche Ecocolordoppler specifiche, fornire precise indicazioni agli operatori chirurghi vascolari ed interventisti endovascolari per la correzione di queste alterazioni che possono compromettono la regolare esecuzione delle sedute emodialitiche.
E’ possibile prenotare visita angiologica ed ecocolodoppler con il dr Muggignat allo 050 8068201